Che il cibo sia qualcosa di più di una necessità fisiologica è certamente noto a tutti. Il cibo è profumo, è gusto, è convivialità, è piacere. Ed il piacere che esso ci dona non è solo conseguenza di una sapiente arte culinaria, raffinata di generazione in generazione, ma...
è anche espressione di un legame profondo che non solo ci induce a cercarlo, ma anche ad amarlo, desiderarlo. In effetti diverse ricerche mostrano che la gratificazione che si ottiene dal mangiare è conseguenza della stimolazione di un’ area del cervello che viene appunto denominata “sistema della gratificazione”. La cosa interessante è che il sistema di gratificazione è unico, può essere attivato da molti stimoli diversi, di solito piacevoli e ad essi risponde nello stesso modo: facendoci sentire bene o comunque meglio.
Che cosa c’ entra tutto questo con lo stress? In realtà vi è un nesso molto stretto. Pensiamo per un attimo ad una situazione particolarmente stressante, nella quale con difficoltà riusciamo ad intravedere una soluzione. A volte si riesce a reagire attingendo alle proprie risorse a volte no, soprattutto se la situazione stressante diventa prolungata. In questi casi spesso sentiamo la necessità di staccare, di gratificarci ed ecco che allora ricorriamo a ciò che sappiamo essere in grado di darci questa sensazione: per alcuni può essere una sigaretta, per altri uno snack, il mangiare qualcosa. Una situazione stressante quindi spesso ci spinge alla ricerca di gratificazione ed il cibo è una delle cose più semplici in grado di farlo. È noto infatti che sebbene vi sia una certa percentuale di persone che sotto stress tendono a mangiare meno la gran parte invece tende a mangiare di più.
Gli studiosi pensano che questo sia proprio a causa della capacità degli alimenti particolarmente gustosi (ricchi di zuccheri e grassi) di “soddisfare” il sistema della gratificazione. Si è anche osservato che la spinta alla ricerca dell’ effetto gratificante del cibo indotta dallo stress, aumenta proprio quando ne avremmo meno bisogno, ovvero quando siamo a dieta. In altre parole più ci imponiamo di mangiare meno, più una situazione stressante ci porta con facilità ad aprire il frigorifero e ad abbandonare i nostri buoni propositi. Abbiamo quindi due aspetti da tenere sotto controllo per aiutarci a cadere meno in tentazione: il primo è appunto lo stress e la nostra risposta ad esso, il secondo è il sistema della gratificazione.
Ecco che allora alcune piante medicinali che normalmente non si associano al controllo del peso, risultano essere in questo contesto utilissime. Vediamone alcune:
per quanto riguarda la nostra risposta allo stress, ovviamente viene da pensare alle cosiddette piante adattogene che migliorano la nostra risposta alle situazioni stressanti e ci rendono più efficienti; tra queste ricordiamo il Ginseng, l’Eleuterococco, la Whitania, tutte piante validissime, tuttavia quella che appare essere più indicata nel nostro caso è la Rhodiola rosea, essa infatti non è solo un noto adattogeno, ma secondo diversi studi, risulta essere una pianta direttamente utile nel controllo del peso.
Per quanto riguarda il sistema di gratificazione invece si devono individuare delle piante in grado di soddisfarlo. Sebbene sia un sistema ancora non completamente compreso, diverse ricerche mostrano che la sua funzionalità è mediata da alcune sostanze dette neurotrasmettitori, tra queste ricordiamo la serotonina, la dopamina, la noradrenalina. Alcune piante medicinali quali ad esempio la Griffonia simplicifolia è ricca di un componente, il 5-idrossi triptofano, che è appunto un precursore della serotonina ed è stata utilizzata in alcuni studi proprio nel controllo del peso e del senso di fame.
Un’ altra pianta estremamente interessante è invece la Curcuma (Curcuma longa radice). Sebbene sia una pianta nota prevalentemente per gli effetti sulla digestione, recenti ricerche evidenziano la sua capacità di modulare proprio il sistema della gratificazione. Come si intuisce quindi l’uso di piante adattogene e piante che modulano il sistema della gratificazione permette di intervenire a due livelli: le prime in modo preventivo riducendo gli effetti negativi dello stress sulla nostra capacità di restare a dieta, le seconde in modo diretto sostenendo il sistema della gratificazione e rendendoci quindi meno propensi a soddisfarlo tramite il cibo.
Continuiamo quindi ad apprezzare e preferire il buon cibo naturale, gratificandoci e mantenendoci in salute con esso, ma nel caso in cui dovessimo perdere qualche chilo possiamo ricorrere alle piante medicinali come supporto per aumentare l’ efficacia della nostra dieta.
Dai un peso al tuo peso anche in inverno!