«Un intestino sano è la miglior difesa contro la cistite» afferma l'esperta di Ok Monica Sommariva. Dallo stile di vita alla diagnosi alle cure, ecco cosa fare in caso di cistite.
Dolorosa, fastidiosa e spesso cronica. Di cistite non ce n’è una sola, in quanto le cause che scatenano questa patologia possono essere diverse. Abbiamo approfondito l’argomento della cistite cosiddetta “classica”, la più comune, con Monica Sommariva, dirigente medico presso la divisione di Urologia dell'Ospedale "G.Fornaroli" di Magenta -Azienda Ospedaliera- Ospedale Civile di Legnano (puoi chiederle un consulto qui). Autrice di numerose pubblicazioni scientifiche, è responsabile del centro di coordinamento per la cistite interstiziale della Regione Lombardia in collaborazione con l'Istituto Mario Negri.
Quali sono le diverse forme di cistite?
La cistite batterica è la più comune e si presenta nelle donne a tutte le età. La cistite abatterica invece colpisce uomini e donne e spesso non è riconosciuta ed è curata nel modo sbagliato. Nella donna può cronicizzarsi ed evolvere nella Sindrome del dolore vescicale, mentre nell'uomo l'organo bersaglio è la prostata causando una prostatite infiammatoria molto dolorosa ribelle ai comuni trattamenti.
A seguito di instillazione endovescicali con chemioterapici o immunoterapici per l'eradicazione del tumore vescicale si può presentare la cistite chimica, molto dolorosa e fino a poco tempo fa incurabile. La radioterapia alla zona pelvica può provocare, anche a distanza di cinque o dieci anni, la cistite attinica: il danno provocato alla mucosa dalla radioterapia è tale da provocare sanguinamento vescicale persistente con il rischio, fino a qualche anno fa, di dover asportare la vescica per far cessare il sanguinamento e togliere il dolore. Infine molto frequente è la cistite "da luna di miele" post rapporto sessuale.
Come si manifesta?
Il sintomo più importante è la comparsa improvvisa del bisogno di urinare, anche ogni 15-20 minuti, di giorno e di notte. La minzione è molto dolorosa, accompagnata da bruciore e senso di peso sovrapubico. Nei casi più gravi può verificarsi anche febbre. Di solito questi sintomi durano da una settimana a dieci giorni, con una media di quattro o cinque giorni.
Pronto soccorso mirato: come intervenire?
La prima regola è di non utilizzare mai antibiotici, se non in presenza di febbre. I farmaci utilizzati nel trattamento della cistite sono chemioterapici e antimicrobici, da somministrare due volte al giorno per almeno quattro o cinque giorni o comunque fino alla scomparsa dei sintomi. Non dimenticarsi di bere molta acqua per pulire il tratto urinario.
Di recente si utilizza con successo un nuovo antibatterico, il D-Mannosio, che ha la proprietà di formare un film sull’apparato urinario che impedisce ai batteri di muoversi e di risalire, attraverso la vagina, in vescica.
Attualmente molto efficace nel ridurre le recidive delle cistiti e per trattare le forme più gravi è l'utilizzo di sostanze quali l'acido ialuronico e il condroitinsolfato, sia per via endovescicale diretta con instillazioni o per via orale associati a farmaci tradizionali. Queste sostanze danno ottimi risultati nella ricostituzione della mucosa danneggiata dai processi infettivi ed infiammatori con possibilità di guarigione.
Perché ci si ammala e come mai la cistite può diventare cronica?
L’intestino è un serbatoio di batteri che ci aiuta a sopravvivere. Se il sistema è in equilibrio e i batteri ci proteggono, non andiamo incontro a infezioni, ma se si verifica una disbiosi, cioè un disequilibrio della flora batterica, allora i batteri “cattivi” prendono il sopravvento. Tutto nasce nell’intestino, già da bambini: alcuni disordini intestinali trascurati, come la stipsi o un modo scorretto di urinare, possono determinare in futuro una predisposizione alla cistite, anche nelle forme croniche. Un intestino sano è la miglior difesa contro la cistite.
Se si ripresentano episodi di cistite ricorrente le indagini utili sono: oltre a una urinocoltura con antibiogramma e nell'uomo anche una spermiocoltura, è bene eseguire un esame delle urine completo, una compilazione del diario minzionale e del pH urinario, una flussometria con valutazione del residuo post minzione e una ecografia dell'apparato urinario.
Uno stile di vita corretto può aiutare a prevenirne l’insorgenza?
Senz’altro. Una dieta equilibrata, il più naturale possibile, povera di grassi e di proteine, non acida, senza eccessi di frutta, verdura e cereali che possono avere un’azione irritante è fondamentale per garantire un corretto funzionamento intestinale. Bere molta acqua. I probiotici non dovrebbero mai mancare, fin da bambini. Non utilizzare antibiotici se non nei casi di reale bisogno. Le sostanze acidificanti non giovano alla cura della cistite perché modificano il pH delle urine e l'eccesso di acido danneggia lo strato protettivo della mucosa vescicale rendendola fragile e peggiorando i sintomi.
L’attività fisica regolare, dolce, rilassante, aiuta il movimento intestinale, tra le discipline consigliate il Pilates è efficace per il basso tratto urinario ed è preferibile a una corsa forsennata nello smog cittadino. Vanno evitati gli indumenti stretti, anche la notte, i jeans che non lasciano traspirare la pelle. No all’igiene intima con sostanze aggressive e sì ai prodotti a base di acido ialuronico, che apporta sostanze benefiche.
Infine, un percorso di counseling può aiutare le persone a rendersi indipendenti e a gestire da soli, senza correre al pronto soccorso, non soltanto disturbi come la cistite, ma anche altre patologie frequenti e comuni.
Eliana Canova