Tratto da il sole24 ore sanità
Insieme a calcio, magnesio, fosforo, sodio, cloro e zolfo è uno dei sette macrominerali essenziali, uno di quei minerali di cui il corpo umano necessita in grandi quantità - più di 100 mg al giorno.
Più precisamente sono circa 3500 i mg che ogni adulto - uomo o donna - dovrebbe assumerne giornalmente (ma in gravidanza e in allattamento si dovrebbe arrivare a 5000 mg), anche se in realtà si è spesso piuttosto lontani dal raggiungere questo quantitativo (e le donne generalmente risultano avere carenze maggiori rispetto agli uomini): si tratta del potassio, minerale che ricopre un ruolo fondamentale nel bilancio idrico di tutto l'organismo, nel mantenimento della pressione sanguigna ai giusti livelli, nella regolazione dell'eccitabilità neuromuscolare e della ritmicità del cuore.
Una corretta assunzione di potassio risulta associata a un 20% in meno del rischio di morte per tutte le cause, alla riduzione del rischio di ictus e infarto (uno studio ha messo in evidenza che coloro che consumano 4069 mg di potassio al giorno corrono un rischio inferiore del 49% di morire per cardiopatia ischemica rispetto a coloro che ne consumano non oltre i 1000 mg al giorno), a livelli di pressione sanguigna più bassi, alla riduzione della formazione di calcoli renali e alla protezione contro la perdita di densità minerale ossea e di massa muscolare (uno studio ha messo in evidenza che coloro che consumano 5.266 milligrammi di potassio al giorno mantengono in media di 1 kg di massa magra in più rispetto a coloro che hanno un apporto di potassio inferiore del 50%).
L'assorbimento del potassio avviene attraverso l'intestino, mentre la sua eliminazione viene svolta dalle urine. L'organismo è programmato per eliminarne sempre la stessa quantità: anche in caso di livelli bassi di assunzione del minerale, quindi, non esiste un meccanismo di "blocco" che ne inibisca l'eliminazione. La carenza di potassio può portare a diverse condizioni patologiche tanto più gravi quanto maggiore è la mancanza del minerale: si va dalla debolezza muscolare e le aritmie cardiache fino ad arrivare a patologie renali più o meno gravi e al blocco dell'attività cardiaca.
In alcuni e specifici casi è bene che si presti attenzione anche all'eccesso di potassio: chi, ad esempio, soffre di insufficienza renale rischia infatti di incorrere in un eccesso di potassio all'interno dell'organismo per l'incapacità dei reni di eliminarlo. In questo caso i sintomi più frequenti sono astenia, crampi muscolari, ipotensione, bradicardia, fino ad arrivare all'arresto cardiaco.
Tra i cibi più ricchi di questo minerale essenziali troviamo - in ordine decrescente di importanza - l'avocado, le patate, i funghi, la bietola, i fagioli bianchi, i pomodori, la soia, la zucca, la banana e gli spinaci. In generale è bene ricordare che il potassio tende a disperdersi con la lavorazione degli alimenti.
di Miriam Cesta (23/12/2014)