Tratto da Mypersonaltrainer.it

L’emoglobina glicata consente di valutare l’andamento medio della glicemia negli ultimi due o tre mesi.

Si tratta quindi di un esame molto utile per valutare l’adeguatezza del controllo glicemico del paziente diabetico, recentemente rivalutato anche nella diagnosi della malattia.

Glicemia

 

L’emoglobina glicata è un parametro molto più utile della comune glicemia nella diagnosi e nel monitoraggio del diabete; l’emoglobina glicosilata è infatti espressione della glicemia media nel lungo periodo, non di un singolo momento; come tale non è soggetta a variazioni acute (come l’alimentazione del giorno precedente o lo stress da esame) e non necessita quindi di un preventivo digiuno di almeno otto ore. Prima del prelievo di sangue, dunque, il paziente rimane libero di mangiare e bere secondo abitudini.

 

La più tipica applicazione dell’emoglobina glicata rimane comunque la valutazione del controllo glico-metabolico nel medio e lungo periodo; diversi studi hanno infatti dimostrato una stretta correlazione tra il grado di controllo glicemico, valutato in base ai livelli di HbA1c, ed il rischio di sviluppo e progressione delle complicanze croniche del diabete.

 

L’emoglobina glicata è utilizzata sia come indice di glicemia media che come valutazione del rischio di sviluppare le complicanze del diabete. Può altresì essere utilizzata a fini diagnostici secondo criteri in fase di definizione.
Nel diabetico, l’efficacia di un farmaco o di un atto terapeutico è valutata attraverso il suo influsso sui livelli di emoglobina glicata.

Tratto da Mypersonaltrainer.it

 

 

 

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