Tratto da Ok Salute e Benessere

Gli integratori a base della stessa sostanza prodotta dal tuo corpo per farti dormire non provocano gli effetti collaterali e l'assuefazione che spesso si portano dietro i farmaci ipnotici

Soffri di insonnia? Fai fatica a dormire e il tuo sonno è agitato? Rientri in quel 15% di italiani che non riesce a passare notti serene: un esercito di nove milioni di persone che ha speso ben 127 milioni di euro solo nel 2013 per acquistare ipnoinduttori. Prima di buttarti sui medicinali classici, però, pensaci. «Benzodiazepine e imidazopiridine sono i trattamenti più efficaci per curare i pazienti con insonnia, ma certamente hanno parecchi inconvenienti, soprattutto per gli anziani, e possono creare, in diversa misura, dipendenza», dice Raffaele Manni, responsabile del centro di medicina del sonno presso l'Istituto neurologico Casimiro Mondino di Pavia. Dunque? Puoi provare gli integratori e i nuovi farmaci a base di melatonina, rimedi che si potrebbero definire naturali. La sostanza sintetizzata in laboratorio infatti è un ormone che il tuo corpo già produce: lo secerne una piccola ghiandola del cervello chiamata epifisi, in base all'alternanza di luce e di buio, e la sua secrezione influenza il ritmo sonno-veglia. «L'eventuale secrezione insufficiente di melatonina può portare all'insonnia, come avviene negli anziani, e può essere integrata con i prodotti venduti in farmacia, in modo da fornire all'organismo la sostanza naturale di cui è carente», continua Manni. QUANDO FA BENE «L'azione dei prodotti a base di melatonina può essere più efficace di tisane e prodotti fitoterapici, perché aumenta la propensione al sonno, la sua durata e la sua qualità», dice Liborio Parrino, presidente dell'Associazione italiana di medicina del sonno. «In più, la melatonina non provoca l'assuefazione e gli effetti collaterali che spesso si portano dietro i farmaci ipnotici».
In generale gli integratori a base di melatonina sono indicati: per combattere i disturbi di addormentamento; per contrastare i risvegli notturni e il sonno disturbato. Ci sono poi alcune condizioni che possono influire sulla secrezione notturna di melatonina, alterando di conseguenza i ritmi sonno-veglia:
l'invecchiamento, perché la produzione di melatonina diminuisce con l'avanzare dell'età; l'avvicinarsi della menopausa; il jet lag (la sindrome di chi non si adegua al nuovo fuso orario dopo un lungo volo); lavoro nelle ore notturne; periodi di stress; effetti collaterali di alcuni farmaci; condizioni patologiche quali obesità e sindrome metabolica, patologie cardiovascolari e cefalee.

LE FORMULAZIONI IN VENDITA: Gli integratori a base di melatonina sono prodotti da banco, in compresse o gocce, venduti senza ricetta in farmacia, in erboristeria o nei supermercati autorizzati. Contengono quantità variabili dell'ormone sintetizzato, comunque non superiori a 1 mg.
Da qualche settimana è in commercio anche una super melatonina, un farmaco a dosaggi più alti (fino a 2 mg) e anche in una formulazione a rilascio prolungato di 8-10 ore, disponibile solo dietro prescrizione medica. È importante anche la scelta del giusto dosaggio e rilascio: esistono diverse formulazioni, adatte ai vari disturbi del sonno. L'ideale, specie se l'uso è prolungato, è sempre farsi consigliare dal medico, anche se non è richiesta per l'acquisto una sua ricetta. Si può scegliere tra formulazioni con:
rilascio immediato di melatonina, utili per chi ha difficoltà ad addormentarsi e per chi soffre degli effetti del jet lag; a rilascio controllato (la sostanza viene liberata a poco a poco durante la notte), indicate per chi si sveglia durante la notte e fatica a riaddormentarsi; a rilascio pulsatile (la melatonina viene liberata in parte subito e in parte durante la notte), per favorire l'addormentamento e in caso di sonno disturbato e con risvegli frequenti.
«Il nuovo farmaco è indicato per curare i casi di insonnia primaria (cioè quella che si manifesta senza cause apparenti), soprattutto nelle persone con più di 55 anni».

L'ORARIO DI ASSUNZIONE: I foglietti illustrativi degli integratori in commercio consigliano l'assunzione poco prima di coricarsi.
«Gli anziani e le persone che incorrono in un periodo in cui fanno fatica ad addormentarsi dovrebbero prendere la melatonina una mezz'ora prima di andare a letto», dice Manni, «mentre in presenza di jet lag o di disturbi quali la sindrome da fase di sonno ritardata (tipica dei ragazzi che fanno le ore piccole) andrebbe assunta fra le 19 e le 20».

LE AVVERTENZE: «Se assunti per brevi periodi e se si è in buona salute, in genere gli integratori di melatonina non creano problemi». «In caso di assunzione prolungata e se si soffre di una qualche patologia (specialmente malattie epatiche, renali o autoimmuni), meglio chiedere consiglio al medico.

EFFETTI COLLATERALI: può esserci la sonnolenza il giorno successivo, dunque deve fare attenzione chi svolge attività che richiedono vigilanza. In qualche caso si sono riscontrati tachicardia e depressione, motivo per cui l'uso della melatonina può comportare rischi in chi assume farmaci per il cuore e la modulazione dell'umore. In poche circostanze si sono verificati disturbi del movimento, pressione alta, ansia, secchezza delle fauci, debolezza, fenomeni a livello cutaneo. Gli eventuali eccipienti della compressa (come il lattosio) possono causare reazioni allergiche nei soggetti intolleranti».

(Salute e Benessere)