Tratto da http://www.humanitasalute.it
Era previsto ed è arrivato, portando con sé molta tosse. Il picco influenzale dell’inverno, come dicevano gli esperti, si è materializzato a partire dalle ultime settimane di gennaio e ancora sta colpendo milioni di persone, solo qui in Italia, in questo mese di febbraio.
Tra gli effetti di questa influenza, particolarmente incisiva e difficile da debellare, spicca una tosse insistente, a volte insopportabile. Ne parliamo con il dottor Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità Operativa Pneumologia di Humanitas Gavazzeni.
Dottor Maggi, che cos’è, in particolare, la tosse?
«La tosse e il muco prodotto dai nostri bronchi, quello che nel linguaggio di tutti i giorni chiamiamo catarro, sono il primo e più elementare meccanismo di difesa e di pulizia del nostro apparato respiratorio. In condizioni di normalità non abbiamo la percezione di questo continuo lavorio (tecnicamente definito clearance muco ciliare), che permette al nostro apparato respiratorio di liberarsi dalla maggior parte delle impurità che continuamente inaliamo: solo quando intervengono fattori di amplificazione, questo fisiologico meccanismo si trasforma in un disturbo».
Qual è il legame tra l’influenza di quest’anno e la tosse persistente che la caratterizza?
«Tutte le infezioni delle vie aeree, soprattutto le forme virali della stagione invernale, portano a un aumento della tosse, in genere inizialmente secca, cioè senza produzione di muco, legata all’infiammazione delle mucose che ricoprono le nostre vie respiratorie che diventano così facilmente irritabili. È un po’ come quando la nostra pelle è ustionata da un’eccessiva esposizione al sole: il minimo sfioramento ci provoca dolore! Quest’anno in particolare, le infezioni virali influenzali e parainfluenzali invernali sono maggiormente caratterizzate da manifestazioni prolungate di tosse secca, dovuta appunto alla persistenza di una condizione di iperreattività delle terminazioni sensitive delle nostre vie aeree per il danno infiammatorio prodotto dagli agenti virali».
L’eccessiva tosse è indicativa di una situazione di pericolo, dal punto di vista della salute?
«Una tosse molto persistente non è in se stessa un elemento di pericolosità, cioè può essere un elemento di disturbo anche molto grave ma raramente produce danni: il problema in questi casi è però di capire se la tosse non sia la spia di malattie polmonari più serie. Possiamo sicuramente permetterci di autogestire, magari con i classici rimedi della nonna, le manifestazioni iniziali e di breve durata, soprattutto in corso delle virosi invernali come in queste settimane, ma la persistenza nel tempo di tosse “secca” o “grassa” che sia, richiede sempre una valutazione del proprio medico curante».