Il sistema immunitario è più forte se ci sente bene? È proprio sulla relazione tra immunità e benessere psicologico che si sta muovendo l’attività di ricerca di un team del Technion Israel Institute of Technology di Haifa (Israele) che ha recentemente pubblicato su Nature Medicine un importante studio.
Sembrerebbe che il sistema immunitario possa lavorare in modo più efficace contro le infezioni batteriche se l’organismo gode di buona salute psicologica.
La ricerca è stata condotta su modelli sperimentali. Gli scienziati hanno prima stimolato artificialmente le cellule nervose dell’area tegmentale ventrale, una parte del cervello coinvolta nel circuito della ricompensa e che aiuta a generare la sensazione della gratificazione in tutte le specie. Quest’area è una delle centrali di produzione della dopamina, il neurotrasmettitore legato a sensazioni di benessere, buonumore e piacere.
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Un giorno dopo la stimolazione delle cellule nervose i ricercatori hanno valutato la risposta del sistema immunitario in un’infezione da Escherichia coli, il batterio comunemente coinvolto nelle infezioni delle vie urinarie. È emerso che nei modelli che avevano subito l’attivazione nell’area cerebrale la presenza di batteri di E. coli era ridotta. L’attività di alcune cellule immunitarie sembrava essere stata potenziata: i monociti e i macrofagi sembravano aver guadagnato più efficacia nel neutralizzare i microrganismi patogeni.
Asse neuro-immunitaria: sistema nervoso e sistema immunitario comunicano
Pertanto, concludono i ricercatori, se attivate, le cellule nervose che aiutano a segnalare la ricompensa sosterrebbero anche il sistema immunitario. Ecco dunque una possibile spiegazione dell’effetto placebo, ovvero di quel fenomeno che ci fa sentire meglio solo perché pensiamo di aver preso un medicinale quando invece abbiamo preso solo un presunto farmaco senza alcun principio attivo.
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«Dallo studio dei ricercatori israeliani arrivano delle prove dell’asse neuro-immunitario. Il team ha visto come la stimolazione del cosiddetto “reward system”, ovvero il centro della soddisfazione, abbia un impatto sull’immunità», spiega il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica dell’ospedale Humanitas e docente all’Università di Milano. «Prende corpo l’ipotesi per cui la soddisfazione psicologica possa migliorare il funzionamento del sistema immunitario, tanto per le risposte innate quanto acquisite, in particolare contro le infezioni batteriche. Sono ipotesi potenzialmente difficili da dimostrare nell’uomo ma che aggiungono nuove conoscenze alla relazione tra sistema nervoso e risposte cellulari periferiche».
Se la soddisfazione psicologica potrebbe far lavorare meglio il sistema immunitario, una condizione di stress potrebbe invece indebolirlo? «Alcuni studi hanno già dimostrato gli effetti dello stress psicologico sul dolore fisico con l’evidente coinvolgimento del sistema immunitario, laddove hanno origine i meccanismi dell’infiammazione», conclude il professore.