Una ricerca condotta presso l'Università di Bari ha dimostrato l'evidenza scientifica dei benefici che può arrecare un'alimentazione arricchita di Beta-glucani, nutrienti presenti nell'orzo e nell'avena integrali.
di Stefano Lamorgese
19 settembre 2015
Viene dall'Università di Bari e precisamente dal Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti - una notizia che potrebbe portare significative novità nel mondo della pasta, uno dei cibi tradizionali della nostra dieta mediterranea. La ricerca, intitolata "The role of whole-grain barley on human fecal microbiota and metabolome" (Il ruolo dell'orzo integrale sul microbiota e sul metaboloma fecale umano) e condotta da un gruppo guidato dalla dottoressa Maria De Angelis, contiene interessanti indicazioni alimentari.
L'esperimento
Un gruppo composto da 26 individui sani è stato alimentato per due mesi con pasta arricchita da beta-glucani tratti dall'orzo integrale. Confrontando le condizioni precedenti al periodo sperimentale con quelle ad esso successive, si è potuto riscontrare un aumento della flora batterica intestinale benefica (Lactobacilli) a svantaggio di quella nociva (Enterobacteriaceae) e una riduzione significativa del colesterolo "cattivo" (LDL), pari a circa il 15% della concentrazione ematica.
I β-glucani
Si tratta di nutrienti contenuti nelle fibre vegetali non scomponibili dal nostro apparato digerente ma utili per nutrire i batteri intestinali. Sono particolari tipi di zuccheri che si trovano nelle pareti cellulari dell'avena e dell'orzo. Sono abitualmente utilizzati in terapie contro diabete, cancro, ipercolesterolemia, nonché per rinforzare il sistema immunitario.
La pasta "miracolosa"
La miscela utilizzata per preparare la pasta arricchita di beta-glucani è composta dal 75% di farina di grano duro e dal 25% di farina d'orzo integrale. La dose giornaliera somministrata è stata pari a 100 grammi, contenenti circa 3 grammi di beta-glucani.